#CannabisLegale: un piccolissimo passo avanti per le persone con disabilità

08.09.2021

La commissione Giustizia della Camera ha adottato il testo base sulla Cannabis, che depenalizza della coltivazione in casa della cannabis per uso personale o terapeutico. È un primo passo per la legalizzazione della marijuana in Italia; cosa fondamentale per chi ha gravi condizioni mediche, che spesso viene trattato come un criminale oppure è costretto a rivolgersi alle piazze di spaccio con rischi per la propria salute. Attualmente, in Italia, farmaci o preparati galenici a base di THC o CBD possono essere prescritti solo per pochissime patologie e soltanto da sanitari che lavorano in strutture ospedaliere, il medico di base può solo fare la ricetta attenendosi al piano terapeutico (che si rinnova ogni sei mesi) dello specialista; le farmacie che sono autorizzate e possono trattare questi principi sono molto poche e generalmente hanno liste d'attesa molto lunghe, i macchinari per trattarli sono costosi e a volte c'è carenza delle materie prime, spesso sono costrette ad aspettare le spedizioni dall'estero. Sarebbe molto meglio se i medici personali, di qualsiasi Regione, per chi ha patologie croniche potessero prescrivere direttamente la Cannabis; e che, almeno in ogni capoluogo di provincia, ci fosse una farmacia dedita al trattamento di questa particolare materia prima. Ad esempio, in Sardegna c'è una sola farmacia predisposta, serve migliaia di pazienti; sempre più persone richiedono di farne uso a fini terapeutici. È dimostrato che la legalizzazione della Marijuana porta benefici agli Stati con grossi introiti (togliendoli al "mercato nero"), fa abbassarne il consumo e viceversa aumenta i posti di lavoro. Ormai, c'è solo un retaggio culturale per la legalizzazione totale.

Rispetto al DDL Cannabis, Mario Perantoni, presidente della commissione Giustizia della Camera, ha dichiarato: "il provvedimento concilia inoltre diverse tendenze delle tre originarie proposte di legge (Magi, Molinari e Licatini) e se diminuisce le sanzioni per i fatti di lieve entità aumenta da 6 a dieci anni le pene per i reati connessi a traffico, spaccio e detenzione ai fini di spaccio della Cannabis. Reati che saranno ora autonomi rispetto alle stesse fattispecie previste per gli oppiacei: si introduce, cioè, una separazione concettuale tra le diverse categorie di sostanze stupefacenti, diversità già evidenziata dalla Corte Costituzionale. Infine una novità per la tutela dei minori e dei giovani: non si potrà mai considerare fatto di lieve entità lo spaccio a minori o che nella vicinanza delle scuole. Un inasprimento per contrastare la criminalità e rafforzare la protezione dei più giovani.".

Il testo unificato base sulla cannabis prescrive che: "Sono consentite a persone maggiorenni la coltivazione e la detenzione per uso personale di non oltre quattro (specificamente femmine perché sono quelle che generano i fiori da cui si estrae il THC) di cannabis, idonee e finalizzate alla produzione di sostanza stupefacente e del prodotto da esse ottenuto"; inoltre, "Chiunque, essendo munito dell'autorizzazione" a coltivare cannabis "illecitamente cede, mette o procura che altri metta in commercio le sostanze o le preparazioni è punito con la reclusione da 8 a 20 anni e con la multa da 30.000 a 300.000 euro"; la pena è la reclusione da 3 a 12 anni e multa da euro 20.000 a 250.000 euro, se le attività illecite riguardano le sostanze o le preparazioni indicate nella tabella II di cui all'articolo 14. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque commette uno dei fatti previsti" dalla legge che, "per i mezzi, la modalità o le circostanze dell'azione ovvero per la quantità delle sostanze, è di lieve entità, è punito con le pene della reclusione fino a due anni e della multa fino a euro 10.000. Si applica la reclusione fino a un anno e la multa fino a euro 6.500 nei casi di cannabis. Quando il delitto è stato commesso da persona tossicodipendente o da assuntore abituale di sostanze stupefacenti o psicotrope, la cui condizione è stata certificata da una struttura sanitaria pubblica o da una struttura privata autorizzata, il giudice, con la sentenza di condanna o di applicazione della pena su richiesta delle parti, su richiesta dell'imputato e sentito il pubblico ministero, qualora non debba essere concesso il beneficio della sospensione condizionale della pena, può applicare la pena del lavoro di pubblica utilità. Il lavoro di pubblica utilità può sostituire la pena per non più di due volte.". Non è prevista nessuna riduzione se le sostanze stupefacenti e psicotrope sono consegnate o comunque destinate a persona di minore età. Scompaiono gli illeciti e le sanzioni amministrative come la sospensione della patente.

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