Diritto alla salute, diritto sociale a carico della collettività!

17.11.2020

Il diritto alla salute è un diritto sociale costituzionale sancito dall'Art. 32 Cost. c. 1 che afferma: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti.". In quanto diritto sociale, che abbatte le diseguaglianze economiche e promuove le pari opportunità, dev'essere sostenuto dalla collettività e solidarietà fiscale. Anno dopo anno la fiscalità sommersa ha favorito sempre di più l'assottigliamento delle risorse per la sanità, il che fa mancare l'accesso universale all'erogazione equa delle prestazioni sanitarie garantito dal Servizio sanitario nazionale (SSN).

L'art 117 della Costituzione delinea che i livelli essenziali di assistenza siano di competenza legislativa dello Stato; viceversa nelle materie di legislazione concorrente, spetta alle Regioni, salvo che per i princìpi fondamentali.

Con l'incompleta riforma costituzionale del Titolo V del 2001, in materia di "tutela della salute", è stata stabilita una forma di autorizzazione "implicita" che dà alle regioni la gestione di tutti gli ambiti organizzativi della sanità territoriale; però la Corte Costituzionale ha messo dei punti fermi dicendo che  sono ancora ambiti di esclusiva competenza statale.

Per questo si è formata la Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, che non è ancora un organo costituzionale (come terza Camera dello Stato) ma è regolata da leggi ordinarie e che esprime le sue decisioni con pareri, intese, accordi, deliberazioni, designazioni, oltre a condividere informazioni e dati. Ne fanno parte tutti presidenti di regione e i presidenti delle province autonome di Trento e di Bolzano. È presieduta dal Primo Ministro o da un suo delegato e dal Ministro degli Affari Regionali oppure, se tale nomina non è stata attribuita, da un altro ministro.