I migranti LGBTQ sono più vulnerabili

17.05.2022

   Il 17 maggio è la Giornata Internazionale contro l'Omofobia, in questo articolo ci si concentrerà sui diritti dei migranti LGBTQ+ che quando scappano dai loro Paesi di origine per trovare rifugio e protezione altrove soffrono ancora maggiore esclusione e discriminazione, essendo profughi con orientamenti sessuali differenti o d'identità di genere diversa rispetto a quella del documento identificativo. A tali soggetti devono essere garantiti i diritti fondamentali ovunque vivano, come a tutti gli altri.

   Dati delle Nazioni Unite relativi a questo tema indicano che più di due terzi dei profughi non superano le frontiere nazionali ma sono sfollati interni e durante gli spostamenti sono maggiormente esposti a violenze e ricatti rispetto agli eterosessuali. Da queste cifre si evince che degli 84 milioni di migranti attualmente nel mondo le persone LGBTQ+ sono fra quelle più vulnerabili ed emarginate; spesso si spostano dalle comunità in cui vivono o direttamente dallo Stato in quanto non hanno opportunità di vita decente e nemmeno garantiti i diritti minimi. Per intenderci meglio, tutti i migranti subiscono qualunque tipo di violenza fisica e psicologica e addirittura possono essere uccisi; ma la fascia in questione ha maggiori difficoltà anche a trovare un alloggio e un lavoro in quanto la loro espressione di genere visibile è spesso percepita come una sfida diretta alle norme sociali dominanti nei Paesi o nelle aree di origine, transito e destinazione e spesso le associazioni nazionali che si occupano di sfollati non si occupano di proteggere l'integrità di queste persone proprio l'omosessualità è criminalizzata a livello legislativo e stigmatizzata a livello sociale.

   In questo quadro, considerando il continuo spostamento di persone per conflitti in corso, per povertà e fame, per cambiamenti climatici estremi e per discriminazioni gli Stati, le imprese e le organizzazioni umanitarie e la società civile dovrebbero investire nello sviluppo di politiche e programmi basati sui diritti umani che tengano conto delle dimensioni dello sradicamento forzato e dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere, promuovendo una maggiore collaborazione e coordinamento tra tutti gli attori responsabili della protezione degli sfollati LGBTQ+ in maniera tale che non siano costretti a cercare protezione altrove.

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