Il digital divide ai tempi del #COVID in America Latina
In America Latina e nei Caraibi, la pandemia SarsCov_2, ha evidenziato che il digitale divide: nonostante la grandissima copertura della banda larga, la maggior parte della popolazione non è in grado di accedere alla rete per mancanza di strumenti, conoscenze e opportunità; praticamente è una piramide rovesciata, hanno le infrastrutture ma non i mezzi.
L'accesso alle tecnologie digitali, durante la pandemia e il conseguente lockdown, si è dimostrato uno dei fattori determinanti per il benessere delle persone; infatti, se si ha un accesso internet in casa si può continuare a lavorare, studiare, socializzare e compiere attività ludiche.
Tuttavia, la disuguaglianza digitale persiste in America Latina e nei Caraibi, sia all'interno che tra i paesi. Praticamente poco più dell'84% della popolazione ha già un telefono cellulare, e solo il 69% delle persone segnala di utilizzare Internet. Per molte persone, con la perdita del lavoro causato dal lockdown, stipulare un contratto di abbonamento ad internet ha dei costi insostenibili; perciò proseguire distanza lo studio e il lavoro non è del tutto fattibile.
Nei paesi in via di sviluppo, gli abbonamenti ai telefoni cellulari sono diminuiti per la prima volta nella storia da 103 ogni 100 abitanti nel 2019, a 99 ogni 100 abitanti nel 2020.
In paesi come il Cile e il Costa Rica, si rileva che oltre l'85% delle famiglie abbia Internet, mentre in Bolivia e Guatemala la percentuale non raggiunge il 25%. Se si guarda alla percentuale delle famiglie che possiede un computer è ancora più bassa, La disuguaglianza tra paesi varia dal 65% al 68% in Argentina e Uruguay, al 17% in paesi come Honduras, El Salvador e 11% ad Haiti.
Ci sono disuguaglianze anche all'interno degli Stati tra zone urbane e quelle rurali. Ad esempio, in Brasile a dicembre 2017, il livello di adozione era del 65% nelle aree urbane e solo del 33,6% nelle aree rurali; in Ecuador, nello stesso periodo, tali percentuali erano rispettivamente del 46% e del 16,6%.
Tenendo conto dell'accesso a Internet a casa e avendo almeno un computer si mostra che l'emarginazione digitale, in tempi di confinamento, raggiunge circa il 60% della popolazione dell'America Latina.
Per concludere, la pandemia ha fatto sì che le persone ampliassero le loro competenze verso gli strumenti digitali, e lo Stato dovrebbe includere la digitalizzazione tra le sue priorità più importanti.
Dall'inizio del confinamento, sia il settore pubblico che quello privato si sono prodigati per abbattere gli ostacoli che si frappongono all'apprendimento e al lavoro a distanza.
L'accesso ad internet dovrebbe essere eterogeneo e gratuito il tutto il mondo.
Fonte:
https://news.un.org/es/story/2021/04/1490462
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