In Ucraina il genocidio è certo, ora gli Stati hanno l’obbligo giuridico di fermarlo
La Convenzione del genocidio del 1948 lo definisce come: "Atti commessi con l'intento di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso"; tali comportamenti includono: omicidi, torture, gravi danni fisici o mentali, misure di controllo delle nascite e deportazioni forzate di bambini da un'etnia ad un'altra. Di questo reato possono essere accusati sia singoli soggetti che Nazioni, e andranno processati davanti ad un tribunale internazionale oppure laddove è avvenuta la presunta violazione; tuttavia dal punto di vista giuridico in tempo di guerra è molto complesso dimostrare tale crimine, perché non solo si devono comprovare una o più delle suddette azioni su una determinata fascia di persone ma si deve accertare l'intenzionalità di commetterle in modo sistematico per annientarla.
Genocidio, crimini di guerra e crimini contro l'umanità sono concetti similari ma ben distinti in campo legale. Il primo è la distruzione (del tutto o in parte) sistematica di un certo gruppo di persone; i secondi avvengono esclusivamente durante un conflitto armato e contemplano "l'uccisione volontaria", la cattura di ostaggi ed azioni che causano traumi oppure morte; i terzi possono compiersi in tempo di pace e comprendere: assassinio, riduzione in schiavitù e persecuzione sulla base di fattori come il genere, l'etnia o la religione. Poiché, come si è già detto in precedenza, il genocidio è difficile da perseguire, la comunità internazionale tende ad accusare singoli individui per altri delitti.
Fino a poco tempo addietro si è dibattuto se nel conflitto in Ucraina stia avvenendo persino il reato di genocidio o "semplici" crimini di guerra; a fine maggio un team composto da 30 legali ed esperti di diritti umani indipendenti del New Lines Institute in Washington e del Raoul Wallenberg Centre for Human Rights in Montreal hanno stilato un rapporto congiunto, dove si legge che "la Russia incita al genocidio e ha l'intento di distruggere il gruppo nazionale ucraino ... innescando l'obbligo giuridico di tutti gli Stati di prevenire il genocidio".
I Redattori del Documento sono giunti a questa conclusione attraverso la raccolta di prova di: omicidi di massa; attacchi deliberati ad abitazioni private, rifugi, percorsi di evacuazioni e corridoi umanitari; distruzione delle infrastrutture vitali anche quelle sanitarie; violenze fisiche, sessuali e psicologiche; trasferimento forzato degli ucraini, comprese migliaia di bambini nella Federazione Russa; sequestro di beni di prima necessità e furto di oggetti di proprietà; sequestro di documenti personali. In più nel resoconto si fa riferimento a funzionari russi di alto rango, autorità politiche e religiose, commentatori dei media statali che negano l'esistenza di un'identità ucraina, che giustificano le atrocità attraverso metodi propagandistici; tra l'altro le autorità russe negano in ogni maniera i crimini commessi. Oltre a ciò ci sono prove di "zombificazione" dei soldati russi per via della quale hanno veramente interiorizzato che la controparte e il popolo ucraino sono il male assoluto, ovviamente questo lavaggio del cervello serve per far eseguire meglio le efferatezze commissionate dai superiori. Sono documentate migliaia di disumanità le quali sono avvenute dal 24 febbraio 2022 e che possono far aprire indagini pure per genocidio non solo per crimini di guerra.
Anche il Tribunale Penale internazionale, attraverso i 42 suoi inviati sul campo, ha raccolto innumerevoli prove per indagare per il presunto genocidio e crimini di guerra.
Dunque il Presidente Joe Biden, quando il mese passato, ha utilizzato per la prima volta il termine "genocidio" dicendo che Vladimir Putin sta "cercando di cancellare anche l'idea di essere ucraino", non aveva tutti i torti. Tutti gli altri leader per ragioni diplomatiche e di convenienza sono stati più riluttanti a etichettare le azioni della Russia in Ucraina come "genocidio"; con un autocrate che conosce solo la lingua della violenza anche in patria, non si deve avere la mano leggera altrimenti si crederà invincibile ed otterrà sempre a quello che vuole lui senza nessuna intermediazione o interferenza.
In generale c'è una riluttanza ad invocare la Convenzione del 1948, però nel caso di specie le azioni delittuose sono pervasive e sistematiche verso il popolo e la nazione ucraina, per questo motivo si devono accertare e punire come genocidio, condannando tutti i colpevoli ad ogni livello. Si deve agire con determinazione e responsabilità, un crimine così abominevole non può restare di certo impunito. Per concludere davanti ad un genocidio la Carta delle Nazioni Unite oltre al processo dà diverse opzioni per fermarlo, quali: la fornitura di armi, dare aiuti umanitari agli sfollati e rifugiati, imporre sanzioni economiche, fare pressione diplomatica ed infine persino intervento militare.
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