L’odio aumenta, non diminuisce
Il 21 marzo è la Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Discriminazione Razziale. Si è scelta questa data perché nel 1960 in una manifestazione pacifica contro l'apartheid a Sharpeville, in Sudafrica, la polizia uccise 69 persone. Nel 1966 l'Assemblea Generale dell'ONU ha decretato questa Giornata invitando la comunità internazionale a raddoppiare gli sforzi per eliminare ogni forma di discriminazione razziale.
Ancora oggi, a detta di António Guterres, il razzismo continua ad avvelenare le istituzioni, il tessuto sociale e la vita quotidiana di quasi tutte le società e impedisce alle persone di godere dei diritti umani fondamentali; sta destabilizzando le società, minando la democrazia e la legittimità dei governi e impedendo una ripresa inclusiva e sostenibile dalla pandemia SarsCov_2. Nessuno Stato è immune dall'intolleranza razziale e dall'odio; in ogni continente continuano episodi di stigmatizzazione sociale, discriminazioni e violenze su minoranze etniche e migranti, spesso usati come capri espiatori. Si deve essere solidali con i movimenti per l'uguaglianza e i diritti umani in tutto il mondo, è fondamentale sostenere indistintamente chi fugge da conflitti o persecuzioni, è di vitale importanza denunciare l'incitamento all'odio, anche via Internet; bisogna proteggere lo spazio civico, la libertà di parola e di riunione - fondamenti di ogni società pluralistica, pacifica e inclusiva.
La Dichiarazione e il Programma d'Azione di Durban, la Convenzione Internazionale sull'Eliminazione di Tutte le Forme di Discriminazione Razziale e il Programma per il Cambiamento Trasformazionale per la Giustizia e l'Uguaglianza Razziale, sono tutti atti che servono ad arginare ogni forma di discriminazione; nonostante ciò continua un aumento dell'odio, dell'intolleranza e del razzismo, specialmente contro le minoranze. Questo denota l'incapacità della comunità internazionale di eliminare la discriminazione razziale.
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