#Myanmar: un colpo di stato che va fermato valutando tutte le opzioni

16.02.2021

Il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha tenuto una sessione urgente per discutere della situazione in Myanmar, dopo che i militari hanno preso il potere il 1 ° febbraio con un "colpo di stato".

L'ONU ha sottolineato le accuse per l'uso della repressione da parte delle forze di sicurezza contro i manifestanti che sono usciti per protestare a favore della democrazia e hanno chiesto sanzioni contro il regime militare, ma non per danneggiare la popolazione; nonché per garantire il mantenimento dell'assistenza contro la pandemia di coronavirus e il sostegno umanitario.

Gli esperti ONU reputano la presa del potere da parte dei militari come "un'azione scandalosa e illegale: un colpo di stato contro un governo e i suoi leader debitamente eletti".

Thomas Andrews, relatore speciale sulla situazione dei diritti umani in Myanmar, ha dichiarato: "Giorno dopo giorno, le persone in quel paese e in tutto il mondo hanno guardato con orrore le foto e i video brutali che emergevano dalle strade del Myanmar di grandi colonne di forze di sicurezza in tenuta antisommossa che circondavano manifestanti pacifici e sparavano cannoni d'acqua contro il sempre crescente folle. Il mondo ha visto i manifestanti colpiti da colpi di arma da fuoco, inclusa un'adolescente che è stata colpita alla testa mentre era in piedi, disarmata e non rappresentando alcuna minaccia insieme ad altri manifestanti pacifici nella capitale del paese, Nay Pyi Taw". Ha sottolineato le numerose segnalazioni sull'uso di munizioni vere e la forza letale contro i manifestanti, l'aumento di arresti arbitrari, intimidazioni, minacce ai media e l'imposizione di regolamenti che privano sistematicamente la popolazione dei suoi diritti all'accesso alle informazione e alla privacy.

Andrews ha osservato che sono stati arrestati circa 220 funzionari governativi e membri della società civile, tra cui il Consigliere di Stato Aung San Suu Kyi, il Presidente Win Myint e membri della commissione elettorale dell'Unione, aggiungendo che molti di loro sono stati arrestati dalla polizia in abiti civili durante "l'oscurità della notte".

Perciò il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite deve "considerare tutte le opzioni che ha utilizzato in precedenza per far fronte a gravi violazioni delle garanzie fondamentali", comprese sanzioni, embarghi sulle armi e divieti. Gli esperti hanno anche richiesto un'azione legale presso il tribunale penale o tribunali competenti per il caso.

Nada Al-Nashif, Vice Alto Commissario, ha affermato che l'attuale situazione in Myanmar "è nata dall'impunità" spiegando che questo è stato aggravato dalla mancanza di controllo democratico sulle forze armate per un lungo periodo, e dall'influenza sproporzionata dei militari nelle istituzioni politiche ed economiche dello Stato.

Fonte:

https://news.un.org/es/story/2021/02/1488012