#NonLasciamoleSole: il mondo non si deve dimenticare delle donne afghane
I talebani non stanno, per nulla, rispettando gli accordi sui diritti umani, anzi hanno ripreso le esecuzioni capitali e le amputazioni.
Michelle Bachelet, Alto Commissario dei Diritti Umani dell'ONU, ha riferito che è estremamente preoccupata perché i piccoli progressi avvenuti in 20 anni, attualmente stanno tutti svanendo. In particolare, la situazione in cui versano le donne è alquanto angosciante perché sono state progressivamente escluse dalla sfera pubblica; ora, non possono più uscire di casa senza un tutore maschile ed inoltre devono affrontare sempre più maggiori restrizioni in campo lavorativo.
L'ex ministero che si occupava delle politiche femminili ora è il Ministero per la Diffusione delle Virtù e la Prevenzione del Vizio, che disporrà le linee guida sull'abbigliamento e sul comportamento appropriati, ovviamente secondo la Sharia; è superfluo dire che in questo ministero non lavoreranno donne.
In più, gli studenti coranici hanno smantellato molti altri ex uffici governativi per gli affari delle donne; così facendo hanno potuto accedere a dati sensibili, tra l'altro hanno minacciato il personale e accusato i gruppi della società civile femminili di diffondere idee "anti-islamiche".
Per questo motivo le ragazze e donne afghane sono terrorizzate di un ritorno alla repressione brutale e sistematica come durante gli anni '90.
La crescente crisi umanitaria sta provocando malnutrizione estrema ad un milione di bambini in tutto il Paese; le loro famiglie sono principalmente guidate da donne, ma ora non possono più lavorare e perciò a maggior rischio povertà.
Le donne e le ragazze devono avere pieno ed equo accesso ai servizi essenziali, compresa l'assistenza sanitaria e l'istruzione.
Negli ultimi 20 anni le donne afgane hanno conosciuto un minimo di rispetto dei loro diritti: all'istruzione, al lavoro, alla partecipazione politica e alle libertà di movimento e di espressione. Se questi vengono rispettati la società si evolve anche dal punto di vista economico, non solo dello sviluppo sociale. Dalla crescita economica non si può tagliare fuori la metà della popolazione afghana che è rappresentata dal sesso femminile. Essendo in grado di lavorare in ogni settore dell'economia devono essere libere di muoversi e vivere senza restrizioni, nonché libere dalla violenza di genere.
In questi ultimi 20 anni, le iscrizioni scolastiche sono decuplicate, raggiungendo oggi quasi 10 milioni di bambini. Quattro milioni di quei bambini sono femmine. Questi miglioramenti significativi sarebbe un peccato perderli all'improvviso.
Nonostante i miglioramenti, la situazione dei bambini afghani non era rosea anche prima che i talebani prendessero il controllo del paese.
Di recente i talebani hanno vietato l'istruzione alle adolescenti con più di 12 anni; invece, all'università i docenti possono essere solo maschi e le studentesse sono rigorosamente separate dai loro colleghi universitari. Bambine e bambini devono avere le stesse di apprendimento e sviluppare le competenze di cui hanno bisogno per mettere a frutto la personalità di ognuno, ovviamente tutti devono aver accesso ad un'istruzione di qualità; nondimeno le educatrici devono riprendere ad insegnare ed essere protette nel farlo. Se l'istruzione è qualificata, anche lo sviluppo del Paese lo sarà.
Per concludere, la comunità internazionale deve impegnarsi in una forte difesa dei diritti femminili che sono il fondamento per il prosperare di qualsiasi società equa e giusta.
Fonte:
https://news.un.org/en/story/2021/09/1100562
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