ONU: chiede un’azione coordinata per la minaccia neonazista globale e la protezione dei dati digitali
António Guterres chiede un'azione globale coordinata in quanto ritiene che i movimenti di suprematisti bianchi e di neonazisti non sono più una semplice minaccia terroristica nazionali, ma attraversa i confini transnazionali.
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, durante la 46a sessione del Consiglio dei Diritti Umani, ha riferito che in questo momento il mondo è anche colpito da un'epidemia incorporata nelle nostre società: quella dei movimenti razzisti, suprematisti e neonazisti; ha poi salutato favorevolmente la decisione di riferire sul razzismo sistemico, responsabilità, risarcimento e risposte alle proteste pacifiche contro tale fenomeno; chiedendo di intensificare la lotta contro queste ideologie.
Questi gruppi hanno usato la pandemia SarsCov_2 per insediarsi nel tessuto sociale manipolandolo politicamente e culturalmente, facendo leva sulle fasce più deboli della società; così rappresentando la più grande minaccia alla sicurezza interna di diversi paesi.
Guterres riferisce che la frenesia di odio che pervade gruppi ed individui, raccoglie fondi, recluta e comunica online nel proprio paese e all'estero. Quest'odio prende di mira anche personalità di spicco. Tali gruppi di odiatori organizzati fanno azioni fino a poco tempo fa inimmaginabili; per questo motivo ora è più che mai necessaria "un'azione globale coordinata per porre fine a questo grave e crescente pericolo".
Guterres ha altresì avvertito che anche alcuni regimi autoritari attuano "politiche pesanti" per la pandemia, ma di fatto limitano la libertà: reprimono il dissenso, criminalizzano le libertà fondamentali, mettono a tacere le informazioni indipendenti e limitare le attività delle organizzazioni non governative. Giornalisti, avvocati, medici, attivisti politici e per i diritti umani ne fanno le spese; spesso messi sotto sorveglianza, arrestati o oggetto di intimidazioni solo per mettere in discussione le politiche di risposta all'epidemia.
Ha avvertito che le restrizioni relative alla pandemia vengono utilizzate "per sovvertire i processi elettorali, indebolire la voce dell'opposizione e sopprimere le critiche" e che, in alcune occasioni, l'accesso ad informazioni riguardanti COVID-19 è stato reso difficile, mentre la disinformazione è aumentata.
In tutto questo ha un ruolo fondamentale l' "uso e abuso" delle piattaforme digitali, che ogni giorno raccolgono dati ed informazioni delle persone. Queste società possono utilizzare i dati in mille modi, portando nuovi modelli di business che accrescono la concentrazione di ricchezza e le disuguaglianze; i quali modellano e manipolano le nostre percezioni senza che ce ne rendiamo conto.
Nonché i governi potrebbero sfruttare dati per controllare il comportamento dei propri cittadini, violando i diritti umani di individui o gruppi. Ora è di vitale importanza aprire un serio dibattito sulla cooperazione digitale per questo è nata una road map dell'ONU.
Fonte:
https://news.un.org/es/story/2021/02/1488472
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