#RatkoMladić: l’Aia riconferma l’ergastolo per genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra
Il Tribunale dell'Aia ha respinto il ricorso del 2017 presentato da Ratko Mladić, ex capo militare serbo-bosniaco, riconfermando l'ergastolo per genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra commessi nella guerra dei Balcani degli anni '90.
Mladić, 79 anni, noto come "il macellaio della Bosnia", ha presieduto alcuni dei crimini più orribili avvenuti in Europa dalla seconda guerra mondiale; tra il 1992 e il 1995, in Bosnia-Erzegovina, ha condotto varie pulizie etniche, compresa la più brutale di migliaia di uomini e ragazzi musulmani a Srebrenica nel luglio 1995.
António Guterres, apprendendo la decisione del Tribunale, ha rivolto il suo pensiero alle vittime, ai sopravvissuti e alla loro famiglie; in più, lui ha riferito che invita tutti coloro che hanno posizioni di potere o visibilità pubblica ad astenersi dal negare la gravità dei crimini che sono stati giudicati, osserva che la responsabilità costituisce un passo essenziale per la riconciliazione nella regione. Anche se negli ultimi tempi si evince la tendenza alla negazione del genocidio e la glorificazione di criminali come Mladić; tale tendenza è in costante aumento.
Questa sentenza è il punto finale per la giustizia penale internazionale e la lotta contro l'impunità; farà fare pace con il passato per costruire un futuro più resiliente, sicuro e pieno di speranza per tutti i cittadini e i residenti della Bosnia-Erzegovina.
Michelle Bachelet, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, ha dichiarato che il verdetto mette in evidenza la determinazione del sistema giudiziario internazionale nel garantire la responsabilità, anche se la giustizia può arrivare dopo decenni dai reati commessi.
Inoltre, la decisione della Corte fornisce certezza storica e finalità per le vittime e i sopravvissuti.
Fonte:
https://news.un.org/en/story/2021/06/1093582
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