Recovery Fund, O2: alito di vita per la Vecchia Europa
Siccome Christine Lagarde, la Presidente della Banca Centrale Europea, ha dichiarato che il debito dei paesi non si può cancellare perché è contro i Trattati di Maastricht, però ha contestualmente riferito: "In generale l'economia della zona euro sarà toccata severamente dalle conseguenze del rapido aumento dei contagi e dal ripristino delle misure di contenimento, ponendo rischi chiaramente al ribasso alle prospettive economiche a breve termine.".
Ora l'unico strumento su cui poter contare subito è il Recovery Fund come volano dell'economia pubblica e privata, oltre che per le politiche fiscali di ogni Stato dell'UE.
Ora quasi tutti i paesi sono concordi visto che hanno concluso la prima ondata di SarsCov_2 con flessioni imponenti del PIL; inoltre hanno posto il veto Ungheria, Polonia e Slovenia in quanto non accettano la condizione fondamentale: lo Stato di Diritto.
Andiamo a vedere nel dettaglio come funziona questo strumento.
Il Recovery Fund ha lo scopo di emettere i Recovery Bond con garanzia nel bilancio UE; condividendo il rischio, ma senza una vera mutualizzazione del debito passato. E qui sta il punto di spicco.
Il finanziamento del fondo è stato concepito per mezzo della raccolta di liquidità dell'emissione dei Recovery Bond.
Il Consiglio Europeo il 20 luglio 2020 ha stabilito un piano da 750 miliardi di euro così ripartiti:
- 390 miliardi di sovvenzioni.
- 360 miliardi di prestiti.
La liquidità sarà reperita tramite l'emissione di debito garantito dall'UE e arriveranno soltanto nel primo trimestre del 2021. Una vera e propria rivoluzione e boccata d'ossigeno per l'economia del Vecchio Continente così tanto martoriata da lockdown anche totali.