#Venezuela: la chiusura delle frontiere per #COVID19 sta aumentando le migrazioni irregolari
In Venezuela c'è sempre una situazione più disastrosa anche per la pandemia SarsCov_2 e moltissime persone intraprendono itinerari pericolosi per le loro vite, per questo motivo l'ONU propone il rilascio di visti umanitari e il ricongiungimento per evitare viaggi azzardati.
L'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), hanno riferito che giovedì scorso c'è stato l'ultimo naufragio; la barca, con 24 persone tra cui minori a bordo, era diretta a Trinidad e Tobago. Alcune navi mercantili venezuelane sono riuscite a salvate 7 soggetti; le operazioni di ricerca degli altri 15 sono ancora in corso
Eduardo Stein, rappresentante speciale congiunto dell'Agenzia e dell'Organizzazione per i rifugiati e i migranti del Venezuela, si dispiace in quanto le acque dei Caraibi continuino a mietere vittime venezuelane. Le imbarcazioni affondate che trasportavano rifugiati e migranti venezuelani verso le isole caraibiche sono già tantissime.
La chiusura delle frontiere terrestri e marittime causata dalla pandemia ha aumentato i viaggi attraverso rotte irregolari, moltiplicando i pericoli, nonché i rischi per la salute e la protezione umanitaria. Per questo è necessaria un'azione internazionale immediata e concertata per trovare soluzioni pragmatiche per porre fine a tale dramma.
Come possibile risposta, Stein ha proposto l'istituzione di percorsi regolari e sicuri, attraverso visti umanitari e ricongiungimento familiare, nonché l'implementazione di sistemi di accesso sensibili alla protezione e adeguati meccanismi di accoglienza; queste misure potrebbero scongiurare l'uso di rotte irregolari e tratta di esseri umani.
Sia L'UNHCR che l'OIM si sono messe a disposizione per fornire supporto e competenza tecnica per esplorare soluzioni pratiche che diano percorsi regolari e sostenibili, tenendo conto delle misure contro COVID-19.
I migranti e rifugiati venezuelani sono più di cinque milioni nel mondo, di cui circa 200.000 sono ospitati nei Caraibi.
Fonte:
https://news.un.org/es/story/2021/04/1491352
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